
05 Mag Chanel sul Lago di Como tra glamour e industria
di Aldo Premoli
Il più tradizionale, forse il più celebre tra i brand moda, ha scelto una località della pianura padana per mostrare la sua ultima collezione al mondo intero. Importa? Importa eccome. I brand moda di questo livello hanno gran parte della filiera produttiva in Italia.
E difatti, tra un défilé e l’altro, i vertici di Chanel hanno annunciato di aver acquisito una consistente quota del setificio comasco Mantero. Il calzaturificio Roveda lo avevano già acquistato nel 1990: da circa vent’anni, il marchio francese investe o acquisisce piccole aziende in Italia dotate di competenze specifiche.
Dunque, ecco atterrare lo scorso 26 aprile Chanel a Villa d’Este, hotel cinque stelle lusso celebre per essere la sede del Forum Ambrosetti. Si tratta di una location superba, dove in quella occasione si danno convegno ogni anno capi di Stato, ministri, premi Nobel, economisti e leader aziendali per discutere delle sfide attuali dell’economia e della società a livello globale.
Ma le modelle ondeggianti su e giù per scalinate, porte girevoli e pergolati lungo il lago? Non erano un tempo St. Tropez, Miami, Montecarlo, Siviglia, Los Angeles, Marrakech, e da noi Capri, le mete predilette per il sogno della moda? Come è accaduto che il Lago di Como, in meno di un decennio, sia divenuto una meta ambita dai ricconi di tutto il mondo? Di tutto il mondo davvero: americani, nord europei, cinesi, indiani (la squadra del Como l’hanno acquistata due fratelli indonesiani ed ora gareggia in Serie A).
Il fatto è che la realtà corre veloce. L’instabilità e le preoccupazioni si sono fatte più profonde. Le prenotazioni di viaggio verso gli USA sono crollate. L’Africa? L’Australia? L’India? L’Asia? Beh, l’Europa tutto sommato… e l’Italia, dove (si può dire?) una mezza certezza di funzionamento delle infrastrutture ridiventa molto appetibile.
Sul Lago di Como, i (non molti, ma in crescita) hotel a cinque stelle sono sempre fully booked, le sue ville con affaccio diretto sull’acqua continuano ad aumentare di valore: basta voltare le spalle al lago e guardare la collina – gru e cantieri sono ovunque. Tutta roba per pochi ricconi? Non è così. I traghetti da Como a Bellagio, a partire da maggio e per tutto ottobre, sono afflitti da code interminabili alle biglietterie. Attualmente, il Lago di Como rappresenta una delle destinazioni italiane con la più alta concentrazione di alloggi turistici. Sono disponibili oltre 8.275 alloggi per affitti brevi, tra appartamenti, case vacanze e ville. Airbnb elenca circa 7.600 proprietà disponibili. Tra queste, 3.900 sono considerate family-friendly.
Gentrificazione? Overtourism? In questo, il Lago di Como assomiglia al resto del Paese.
Vista di Villa d’Este da un motoscafo Riva attrezzato con bandierina Chanel