08 Mar Non lavoro
di Marco Palladini
Il tempo del non lavoro è giusto l’opposto
dell’incosciente andare di Pinocchio e Lucignolo
nell’ameno paese dei balocchi,
la caduta nel tempo del non lavoro induce la cognizione
ferita del proprio naufragio, uno stato di atonia,
un simulacro d’umano rigonfio di accidiosa frustrazione.
Il tempo del non lavoro è lo spaziotempo dei NEET
“Not (engaged) in Education, Employment or Training”
Quelli che non studiano, non lavorano e non cercano un impiego
Secondo le statistiche, in Italia un giovane su cinque
Il tempo del non lavoro è il tempo dell’esercito del non lavoro,
il tempo di coloro che non frequenteranno mai un dopolavoro,
è il tempo di quelli finiti su un binario morto del vivere sociale,
è il tempo di chi ha cessato di sperare ed è rimasto di sale,
di chi neppure più si lamenta e vegeta senza attendersi alcunché,
di chi galleggia nel puro nulla e non si chiede nemmeno il perché
Il tempo del non lavoro scorre in un flusso di controvita
sulla linea dell’orizzonte l’esistenziale onda si è appiattita
Nel tempo del non lavoro si condivide una mera disempatia
e ci si dice: vorrei davvero che questa non storia non fosse la mia.