Non lavoro

Condividi:

di Marco Palladini

Il tempo del non lavoro è giusto l’opposto 

dell’incosciente andare di Pinocchio e Lucignolo 

nell’ameno paese dei balocchi,

la caduta nel tempo del non lavoro induce la cognizione

ferita del proprio naufragio, uno stato di atonia, 

un simulacro d’umano rigonfio di accidiosa frustrazione.  

Il tempo del non lavoro è lo spaziotempo dei NEET 

“Not (engaged) in Education, Employment or Training”

Quelli che non studiano, non lavorano e non cercano un impiego 

Secondo le statistiche, in Italia un giovane su cinque 

Il tempo del non lavoro è il tempo dell’esercito del non lavoro, 

il tempo di coloro che non frequenteranno mai un dopolavoro, 

è il tempo di quelli finiti su un binario morto del vivere sociale,

è il tempo di chi ha cessato di sperare ed è rimasto di sale, 

di chi neppure più si lamenta e vegeta senza attendersi alcunché, 

di chi galleggia nel puro nulla e non si chiede nemmeno il perché 

Il tempo del non lavoro scorre in un flusso di controvita 

sulla linea dell’orizzonte l’esistenziale onda si è appiattita

Nel tempo del non lavoro si condivide una mera disempatia 

e ci si dice: vorrei davvero che questa non storia non fosse la mia.


Condividi: