17 Apr “Fragile”: la mostra personale di Alessio Deli
Alessio Deli ci conduce con le sue opere in una dimensione antica ed eterea, che affonda le sue radici nell’arte classica, da lui attentamente studiata e rivisitata in chiave moderna. Le sue muse sono figure femminili dal volto distante e diafano, caratterizzate da un mistero intangibile e dotate di una grazia quasi ultraterrena. Un mondo distante affiora nel presente, la classicità trova una nuova dimensione e nuove forme pur rimanendo sul sentiero tracciato dai principi di armonia e proporzione, propri dell’arte greco-romana quanto di quella rinascimentale, humus in cui le radici stilistiche di Deli affondano.
Dialoghi tra attualità e passato prendono vita. Identità storico-artistiche ormai antiche vengono traghettate nel contemporaneo e chiamate a vivere il nostro tempo. Dal vecchio nasce qualcosa di nuovo. Echi della statuaria classica e di prototipi rinascimentali abitano le opere di Deli.
L’arte del passato viene studiata e rivisitata dall’artista che, in un gioco di simultaneità, genera nuovi racconti di quella “Fragile” poesia insita nella natura umana, abitante oggi di un mondo diafano, frammentato, che ha smarrito la strada della storia, forse la sua identità, certamente le sue origini. Opere che ci interrogano sulla fragilità del nostro patrimonio culturale artistico, e di riflesso indagano sulla fragilità della condizione umana.
L’augurio che si pone questa esposizione è quello di sollecitare negli spettatori una riflessione sulla fragilità e sul tempo, sul passato che ritorna e che incontra il presente, sull’arte contemporanea che, oggi più che mai, vorrebbe riconciliarsi con la storia: una riflessione, quindi, anche sull’oblio, sull’ incuria dei tempi in cui viviamo, sulla necessità di ritrovare, rivolgendoci verso il nostro passato, la nostra stessa identità che sentiamo progressivamente smarrirsi per effetto di questi tempi così vorticosi.
La mostra vedrà esposte circa 30 opere selezionate, realizzate dall’artista dal 2017 al 2024. Tra le opere in mostra saranno presenti sculture di diversi materiali come il bronzo, il travertino romano la ceramica, la resina ed il gesso opere pittoriche e grafiche. Tra le opere realizzate dall’artista e presenti in questa selezione molte hanno tratto ispirazione dai gessi presenti nel museo.
La bellezza ideale delle opere di Deli è tipicamente rappresentativa delle arti del Mediterraneo, ed è per questo che ha riscosso negli ultimi anni un riconoscimento internazionale, le sue opere sono esposte in Francia, Inghilterra, Germania, Portogallo, Stati Uniti, Canada, Singapore e Cina. Opere che contrastano con il mondo contemporaneo che le circonda, ricco di difficoltà e contraddizioni, e queste sembrano osservare noi umani da un luogo distante ed enigmatico, che fa presagire un senso di rinascita.
Numerosi sono i critici, artisti e intellettuali che si sono accostati al suo lavoro, tra gli altri citiamo:
Vittorio Sgarbi, Umberto Mastroianni, Barbara Alberti, Michelangelo Pistoletto, Lorenzo Canova, Claudio Strinati, Ferzan Ozpetek, Francesco Negri Arnoldi, Marco Lodoli, Roberto Bilotti, Carmelo Occhipinti, Renato Mammucari.
Alessio Deli è nato a Marino, in provincia di Roma, nel 1981. Dopo gli studi all’Istituto d’Arte di Marino si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Carrara dove si è specializzato in scultura. Successivamente si abilita all’insegnamento delle Discipline Plastiche presso l’Accademia di Belle Arti a Roma. Nel 2022 consegue il dottorato di ricerca in storia dell’arte contemporanea e critica d’arte presso l’Università degli studi di Roma Tor Vergata e sempre nello stesso anno è vincitore del premio di operosità artistica dal Fondo Nazionale PSMSAD. Fra le tante mostre citiamo la personale museale KORAI Incipit Memoria a Palazzo Valentini di Roma nel 2019, la partecipazione alla mostra Da Giotto a Pasolini al Museo di Palazzo Doebbing di Sutri nel 2020, e la personale Anthropocene al MacS (Museo d’Arte Contemporanea Sicilia) di Catania nel 2021. Le opere di Deli sono collocate in prestigiose collezioni sia pubbliche che private in Italia e all’estero, fra le quali il MacS, Catania; Fondazione Città dell’Arte Michelangelo Pistoletto, Biella, la Raccolta Civica d’Arte Contemporanea di Palazzo Simoni Fè, Brescia; il Museo Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona di Rende, Cosenza; la Galleria Nazionale della Calabria, Cosenza; il Palazzo Municipale San Quirico d’Orcia, Siena; l’Antico Collegio Martino Filetico, Città di Ferentino; l’Università degli Studi “La Sapienza” Roma; la Nuova Chiesa S. Pietro Apostolo, Cosenza; ed il Parco Porporati, Torino.
MUSEO DELL’ARTE CLASSICA – POLO MUSEALE, SAPIENZA UNIVERSITA’ DI ROMA: il Museo, attualmente diretto dal prof. Giorgio Piras, Direttore del Dipartimento di Scienze dell’Antichità, con la curatrice dott.ssa Claudia Carlucci, possiede una collezione di oltre 1200 calchi in gesso suddivisi in 56 sale, che riproducono in massima parte sculture greche esistenti in musei e collezioni di ogni parte del mondo; l’esposizione in ordine cronologico consente di illustrare concretamente ai visitatori lo svolgimento storico della scultura greca. Tra le opere ospitate dalla Gipsoteca: una collezione di impronte di gemme eseguite da Tommaso Cades tra il 1829 e il 1834; il calco del grande rilievo della Porta dei Leoni di Micene; il calco dell’Atena di Velletri; la ricostruzione dell’Atena fidiaca “tipo Medici”; la Demetra della Sala Rotonda dei Musei Vaticani; alcuni calchi delle sculture del Partenone; i calchi dell’altare di Pergamo e molti altri.
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Vernissage: sabato 20 aprile 2024 dalle 16:00 alle 20:00
Mostra a cura di: Stefano Colonna, Edoardo Marcenaro, Cecilia Carrara
La mostra resterà aperta fino al 31 maggio 2024
Dal lunedì al venerdì 9.00-19.15
Ingresso Gratuito
Museo dell’Arte Classica – Sapienza Università di Roma
Facoltà di Lettere e Filosofia, Piazzale Aldo Moro 5, Roma
Ingresso retrostante edificio di Lettere e Filosofia
Con il patrocinio di Fondazione Pistoletto Cittadellarte, Biella e polo museale Sapienza università di Roma