15 Nov Voce&Parola
Parte “in presenza” il 22 novembre prossimo una nuova iniziativa in collaborazione con il Teatro Porta Portese. Il titolo della serie di incontri è Voce & Parola e il sottotitolo recita: Percorsi nella poesia anomala novecentesca.
Il progetto nasce dal tentativo presentare, senza spettacolarità e con mezzi minimi – la voce sola, in buona sostanza – i testi della poesia novecentesca di tendenza, impegnata sul linguaggio e puntata sulla sorpresa e l’innovazione: avanguardia, sperimentalismo, ricerca, scegliete il termine che più vi aggrada. Puntare sulla “messa in voce” non significa, come oggi si pensa, scavalcare la mediazione della critica: la riflessione critica sarà a monte e ogni lettura scaturirà da una precisa scelta interpretativa e da una “scrittura della voce”, che verrà accompagnata dalle necessarie coordinate.
Ad ogni tappa verrà affrontato un singolo autore. Ma l’incontro inaugurale, dato il suo carattere d’apertura, avrà una struttura antologica e, sotto il titolo Dissonanze, presenterà testi di vari autori e autrici, accomunati dall’esperienza dell’esilio, dello straniamento e della controffensiva in versi. Poesia è un termine oggi molto consumato e spesso banalizzato. Occorre fare attenzione a pronunciarlo: perché c’è poesia e poesia. C’è una poesia di piccolo cabotaggio, ripetitiva e melensa, di scarsa invenzione anche quando sembra legarsi a grandi ideali in definitiva retorici; mentre c’è una poesia altra, una poesia anomala, che si sente libera di andare oltre i modelli precostituiti, di sperimentare forme nuove e di abbandonare le convenzioni, i temi facili, le emozioni telecomandate, fino a mettere in questione il linguaggio stesso. Di questo secondo tipo di poesia – che dista dalla prima allo stesso modo con cui la musica contemporanea dista dalla musica leggera – il secolo scorso, il Novecento, ha dato esempi che non vanno assolutamente perduti, pena un danno alla cultura generale.
L’obiezione che si rivolge di solito alla poesia anomala è quella di essere oscura e perciò difficile da capire. Questo progetto si propone di sfatare questo luogo comune. Pronunciata da una voce che ne condivida e ne pervada il significato, infatti, la poesia potenzia le sue cariche espressive e diventa chiarissima nella sua intenzione di risvegliare, insieme alle facoltà intellettuali, l’intuito e l’immaginazione che, se si rimanesse solo sulla carta, resterebbero lettera morta.
L’evento si terrà al Teatro Porta Portese, il 22 novembre alle ore 19:00, presso la Sala Pasolini.
Ingresso Libero – Clicca sulla parola locandina per maggiori informazioni