Un anno in cammino

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Il 6 luglio 2022 moriva Mario Quattrucci.

Con lui se ne andava l’ultimo rappresentante di un gruppo di intellettuali, tra i quali Mario Lunetta e Maurizio Barletta, che avevano dato vita all’esperienza dell’Associazione Entroterra e della Rivista Malacoda. Il 22 novembre 2022, un anno fa, tenevamo al Teatro Porta Portese, ancora affranti e disorientati, il primo incontro del nuovo corso di Malacoda. In questi dodici mesi abbiamo fatto molte cose: conferito all’Ente una diversa organizzazione, realizzato eventi di grande bellezza, rilanciato in modo autorevole la Rivista. Ma, soprattutto, ci siamo messi in cammino.

Certo, non siamo ancora arrivati da nessuna parte, ma oggi il mettersi in cammino è già una assunzione di responsabilità, una scelta di campo, una proclamazione di intenti.

In un momento di immobilismo culturale e di stagnazione intellettuale, il nostro avviare un percorso comune ha rappresentato di per sé una tacita ma esplicita dichiarazione programmatica. Mario Quattrucci, combattente irriducibile e uomo dalle incrollabili certezze, negli ultimi anni evocava spesso i versi di Antonio Machado: “Viandante, sono le tue impronte il cammino, e niente più / viandante, non c’è cammino, il cammino si fa andando”.

E noi ci siamo messi in cammino, recuperando vecchi compagni di strada e trovando lungo la via nuovi amici.

Siamo dunque in cammino, senza avere contezza della direzione da seguire, privi delle sicurezze di coloro che ci hanno passato il testimone.

Conosciamo però la meta che vogliamo raggiungere: un Domani migliore, un Futuro di Giustizia e di Progresso.

Mario Quattrucci, autoritratto

E conosciamo anche il vento contrario, che ci soffia in faccia e ci ostacola nell’incedere: è il vento del Pensiero Unico, del Conformismo imperante.

In modo diverso, con minori energie, con maggiori incertezze, stiamo ostinatamente portando avanti l’eredità lasciataci da Mario Lunetta, Mario Quattrucci, Maurizio Barletta e altri amici che non ci sono più. Lo facciamo propugnando le idee fondative di Malacoda, alimentando la battaglia “per la realizzazione di un’onda critica e letteraria che sia lotta alternativa al disfacimento intellettuale proposto dal magma del pensiero unico debole, servo delle dinamiche “nichiliste” del nuovo dis-ordine mondiale”.

Si tratta di una battaglia quanto mai urgente e necessaria, una battaglia di Libertà. Hanno scritto Mauro Magatti e Chiara Giaccardi:Dobbiamo confessarlo: siamo perdutamente innamorati della libertà. Perché solo la libertà ci dà la possibilità di manifestare quella differenza, quella originalità di cui ci sentiamo portatori”. La nostra azione contro il Pensiero Unico, l’Appiattimento e l’Omologazione, la nostra difesa della Diversità, dello Scarto e dell’Eresia, è quindi una battaglia per la Libertà di tutti. Nessuno di noi è portatore di una Verità assoluta, del Verbo inoppugnabile, del Vangelo indiscutibile. Malacoda, portavoce dei Malebranche, diavoli neri e alati che appaiono nella Divina Commedia nel XXI canto dell’Inferno, d’altronde, non è certamente un essere dispensatore di certezze. Il nostro Diavolo, infatti, nel rivolgersi a Dante e a Virgilio, dice una cosa vera, vale a dire che il ponte di roccia che porta alla VI Bolgia è crollato, ed una cosa falsa, ossia che un secondo ponte lungo l’argine della Bolgia è praticabile. E qui siamo tanti Malebranche, tanti Alichino, Calcabrina, Cagnazzo, Barbariccia, Libicocco, Draghignazzo, Ciriatto, Graffiacane, Farfarello, Rubicante. Ma Malacoda, comunque, consente ai due Poeti di proseguire nel percorso, sollecitandoli a continuare il cammino. È quanto vogliamo fare, accogliendo con piacere coloro che si stanno unendo a noi nel tragitto. Non abbiamo da offrire certezze, ma un vento contrario da affrontare.

E le celebri parole di Jack Kerouac:

Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati.

Dove andiamo?

Non lo so, ma dobbiamo andare.


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