18 Ott Affrontare la fragilità nel mondo delle imprese
Sfide e strategie
Il mondo delle imprese è un ambiente dinamico e complesso, caratterizzato da opportunità di crescita e successo, ma anche da sfide e fragilità intrinseche.
La fragilità in questo contesto si riferisce alla suscettibilità di un’azienda agli impatti negativi, sia interni che esterni, che possono minacciare la sua stabilità e la sua capacità di prosperare.
Affrontare questa fragilità è cruciale per la sopravvivenza e il successo a lungo termine delle imprese; in questo articolo, esploreremo le cause della fragilità aziendale e le strategie per mitigarla.
- Dati sul mercato italiano
Parlare di imprese e della loro fragilità richiede una premessa numerica per capire le dimensioni del mondo imprese; fonte ISTAT 2023
Il numero totale delle imprese italiane è di circa 4,25 milioni, per un fatturato totale di circa 2800 miliardi di euro; di queste, il 95% hanno meno di 10 dipendenti e generano il 23% del fatturato totale, il 4,7% tra 10 e 249 dipendenti con il 41% del fatturato e lo 0,3% (4.055 aziende) hanno più di 250 dipendenti, esprimendo il 36% del fatturato del sistema Italia.
I numeri fotografano quel che tutti sappiamo, ovvero che il mondo delle imprese italiane è composto per il 95% dalle piccolissime aziende (per le quali lavorano circa 7,3 milioni di persone – il 44% di tutti gli occupati); nelle aziende tra 10 e 249 addetti lavorano circa 5,4 milioni di persone – 33% del totale, e nelle grandi aziende 3,9 milioni di persone (il 23%).
Avere il 95% delle aziende ed il 44% degli occupati nel segmento delle piccolissime imprese, chiaramente meno strutturate finanziariamente e strategicamente, conferma la necessità di analizzare dettagliatamente i fattori di fragilità e le soluzioni per mantenerle in salute.
- Cause esterne della fragilità aziendale
Le aziende sul mercato sono soggette a fattori di destabilizzazione che ne provocano la debolezza e che sono da identificare in esterni ed interni; tra le cause esterne, ovvero intrinseche nella macroeconomia e non derivanti da scelte o deficienze aziendale, possiamo sicuramente identificare le più impattanti.
2.1 Mercato instabile
Fluttuazioni economiche, cambiamenti nelle preferenze dei consumatori e competizione intensificata possono influenzare la domanda dei prodotti o servizi dell’azienda. Un’economia in recessione può portare a una riduzione della spesa dei consumatori, causando un calo delle vendite. I cambiamenti nelle preferenze dei consumatori, come l’adozione di nuove tendenze o tecnologie, possono rendere obsoleti i prodotti esistenti, mettendo a rischio l’azienda. L’instabilità economica può manifestarsi in diverse forme, come cicli di crescita e contrazione o crisi finanziarie globali. Durante periodi di recessione, le imprese spesso sperimentano una diminuzione della domanda, riducendo le loro entrate. Anche le fluttuazioni delle valute, le tasse commerciali e le politiche di regolamentazione possono avere un impatto negativo sulle operazioni aziendali.
2.2 Eventi straordinari
Fenomeni ambientali, incendi, pandemie, rivoluzioni ed altri accadimenti straordinari sono ulteriori elementi di fragilità, che sebbene improvvisi ed inattesi, devono essere preventivamente analizzati per poter eventualmente predisporre dei piani di emergenza a più livelli, quantunque tale possibilità di mitigazione non sia possibile (sia per motivi di sostenibilità finanziaria che di risorse professionali) per moltissime aziende.
2.3 Tecnologie obsolete e mancato presidio all’R&D
L’evoluzione tecnologica, sia che sottenda il prodotto che i flussi operativi, è in costante avanzamento, e in maniera dirompente le tecnologie – in qualunque azienda – sono diventate abilitanti per accompagnare i nuovi modelli di business (la cosiddetta digitalizzazione). Le aziende hanno l’obbligo di adeguarsi rapidamente, altrimenti vedono la loro competitività diminuire drasticamente.
Ignorare le nuove tecnologie attraverso l’assenza di strutture (interne o esterne) dedicate alla Ricerca & Sviluppo oppure adottarle in ritardo può portare a inefficienze operative e perdita di clientela.
È purtroppo evidente che questo tema è un tipico game changer aziendale, potenzialmente distruttivo, soprattutto per quel che riguarda gli skills del personale. Avere carenze operative digitali è un problema difficile da colmare rapidamente, vista anche la carenza di personale qualificato sul mercato e l’elevata concorrenza nell’accaparrarselo. Parallelamente agli skills operativi, è anche necessario rivedere i processi operativi alla luce delle nuove tecnologie; non basta rendere digitale quel che prima era normalmente svolto, bensì riprogettare da capo i processi, comprendendo quali di questi possono essere sconvolti e ribaltati dall’approccio tecnologico ed investendo opportunamente nella formazione dei dipendenti.